Un accenno che dilaga come se un barlume di malinconia si frantumasse all’interno di un sogno oscuro ,
dove le regole sono autodefinite e perfettamente funzionanti attorno all’etica della decadenza e
dell’estetica dell’orrido .
Un reale che si estrinseca in titolazioni letterarie che fungono da appendice all’immagine e che si palesa
attraverso pennellate che costruiscono realtà sorridenti lontane da qualunque spavento .
Sergio Padovani sembra subire la seduzione di un deforme che ha superato l’accettazione della propria
straordinarietà come se non fosse mai stata un dato negativo .
L’alienazione dei suoi personaggi – magistralmente evocati dalla generatività di un pennello esemplare –
si pongono sulla scena come una piccola masnada di attori alienati , animati da un respiro di
normalità che fa delle loro carni un luogo di esperienze quotidiane , in cui essi stessi sono la regola .
Viviana Siviero
(Arte Laguna Art Prize 2009 Magazine )