Ci si circonda di orpelli e chincaglieria nel tentativo di occultare la propria finitezza con l’unico risultato di avvicinarsi ad un’umanità in cui appare superflua qualsiasi affannosa ricerca di una ragione d’essere.
Pazzi e maldestri, pericolosamente innocui.
Non penosi mostri ma gioiosi e patetici fantasmi di un’umanità alla quale l’accesso alla bellezza appare negato per inadeguatezza morale.
Perduti in pensieri lontani e contingenti, costretti in corpi che aderiscono al mondo per il solo fatto di essere stati prescelti, ridisegnati nell’angoscia dell’isolamento che li avvolge.
Elezione e condanna in un’unica soluzione estetica.
Marinella Bonaffini